CONCORSO RIPENSARE IL ROCKISLAND
Località: Molo di Rimini
Committente: soc. Rockisland
Anno: 2008
PREMESSA UNO
Il Rockisland occupa un posto importante nella città di Rimini e nel cuore di tutti i riminesi e dei turisti ospiti. Occupa il posto del limite del mondo, del finisterrae, delle Colonne d’Ercole.
L’ultimo passo sulla terraferma prima dell’infinito,
l’ultimo porto prima di salpare verso l’ignoto,
l’ultimo briciolo di certezza prima del nulla,
l’ultimo battito di orologio prima dell’eternità.
E’ un angolo di mondo in equilibrio fragile, un posto da maneggiare con cura, con attenzione, con amore.
Perché è di tutti e perché tutti lo cercano per trovarvi l’ispirazione del vivere.
Senza il molo di Levante, Rimini sarebbe un bimbo senza occhi, una ragazza senza sogni, una città senza cuore.
Abbiamo cercato di ripensare il Rockisland avendo tutto questo ben chiaro in mente, in modo che ogni segno che la matita lasciava sul foglio fosse un gesto di amore consapevole verso tutti coloro che passeranno, un giorno, da lì.
PREMESSA DUE
“Noi, popolo del Rockisland, siamo diversi dagli altri”. E’ bastato poco per incontrare il popolo che frequenta il locale, per capire questa diversità. Una domanda e d’improvviso tutti vogliono intervenire, spiegare, raccontare, suggerire. E tutti spiegano che questa diversità risiede nel fatto che il loro locale non è situato in una piazzetta riparata della città, né in una comoda villa in collina, né fra le bancarelle del lungomare: il loro locale è a metà strada fra il mare ed il cielo, fra la notte e l’alba, fra il vento ed il rock. E guai a proporre loro di immaginare un passaggio protetto dalle intemperie: “noi siamo diversi, noi vogliamo sentire in faccia il vento e la pioggia perché lì sentiamo l’alito di una vita diversa”.
Tale era la foga che abbiamo ritenuto di non progettare alcun passaggio coperto e protetto, per assecondare questa diversità, una diversità da rispettare e tutelare.
I CONCETTI DI BASE
I concetti interpretativi ed i contenuti culturali su cui si è basata la progettazione, che racchiudono il significato intrinseco esplicitato poi nelle scelte architettoniche, sono in estrema sintesi i seguenti:
Valorizzazione della funzione di aggregazione sociale e di consenso cittadino della struttura stessa del Rockisland. Allo stato attuale l’edificio non è permeabile ai fruitori del molo, è un annesso laterale al percorso verso la cima di Levante che tuttalpiù limita la visuale verso est. Le pareti poste lungo la palata e sul fronte nord provocano una sensazione di estraneità, evocano quasi la visione di un castello impenetrabile.
Riteniamo invece prioritaria una proposta di apertura del Rockisland verso tutti i fruitori del molo: i nuovi portici posti lungo la palata e sul fronte nord possono diventare luogo di sosta per ammirare la stupenda vista sul mare, per proteggersi dal sole o dalle intemperie. La terrazza può diventare una vera e propria piazza sul mare, la meta della passeggiata, l’occasione per una socialità in un’atmosfera unica. Il Rockisland diventa il rifugio in mezzo al mare.
Riconversione del locale in luogo polifunzionale. Il Rockisland deve aspirare ad assumere un ruolo più rappresentativo della realtà riminese. Non è forse una mano tesa verso altri mondi e altre culture? non rappresenta, forse, il primo benvenuto ai naviganti? Allora può essere disco-bar ma anche sala mostre, ristorante ma anche sala convegni, può essere meta di un aperitivo fra amici ma anche sede di iniziative culturali, di vernissage, di sfilate. Può essere rock-island ma anche jazz-island, classica-island o etnica-island.
Uso di fonti rinnovabili di energia, in modo che l’attività del Rockisland sia improntata ad una dichiarata ecosostenibilità e ad una attenzione a quell’ambiente che lo ha così positivamente accolto.
Uno sbocco sul mare! Riteniamo che il locale debba avere un approccio più diretto col mare: un attracco per piccole imbarcazioni che vengono dalle spiagge di Marina Centro o dalla Darsena o, permetteteci un sogno, per una navetta che colleghi il Ponte di Tiberio al Rockisland!
Utilizzo di quel mondo misterioso, che noi abbiamo chiamato sottocoperta, che si insinua fra le tante gambe che sorreggono il solaio del piano terra.
Impatto volumico limitato, in scala con il contesto.
LE SCELTE PROGETTUALI
La proposta progettuale prevede una diversa distribuzione planimetrica della superficie coperta e scoperta esistente: non c’è aumento o diminuzione di superficie ma una diversa distribuzione della stessa. Vengono progettati due padiglioni distinti fra loro, separati da una piazza centrale che si estende dalla palata fino ad una terrazza a picco sul mare sul lato est.
I padiglioni sono arretrati rispetto al confine fra la palata e l’area concessionata in modo da permettere la formazione di un portico coperto ad uso pubblico che si spinge fin sul lato nord permettendo quindi uno stupendo affaccio sulla zona dei due fari.
Le pareti dei due padiglioni sul lato di ingresso lungo la palata sono state volutamente realizzate con poche aperture e con pareti di elevato spessore. Con questa soluzione si è voluto rispondere a due esigenze: primariamente evitare una fastidiosa invadenza del locale verso la palata, in modo da rendere evidente la priorità dell’esperienza della vista del mare e, secondariamente, isolare termicamente le pareti sottoposte, in estate, ai raggi solari pomeridiani bassi ma molto energetici.
La piazza, aperta al pubblico, diventa luogo di incontri e di socialità e di distribuzione fra le varie zone funzionali: il padiglione nord, il padiglione sud, la terrazza panoramica e l’attracco.
Il padiglione nord è adibito a disco-bar. E’ un grande open space caratterizzato al centro dal banco bar con foggia ad ogiva. Le pareti nord ed est sono costituite da vetrate a tutta altezza, strapiombanti verso l’esterno, che offrono una vista mozzafiato sul mare aperto a nord, vista caratterizzata da una luce chiara priva di raggi solari, e permettono allo sguardo di scorrere su tutta la costa fino al promontorio di Gabicce.
Il locale è dotato di servizi igienici, di servizi tecnici per la gestione, di una postazione dj e di un grande palco per la musica dal vivo. Una lunga fila di tavolini è posizionata lungo la parete nord e dal grande belvedere circolare è possibile godere della vista della luna e delle stelle dato che il soffitto è vetrato.
Il piano di copertura di questo padiglione è stato progettato come un nuovo spazio, ora non esistente: una nuova terrazza panoramica da utilizzare come bar, come pista da ballo o semplicemente per ammirare lo spettacolo del mare dallo posizione più bella di Rimini. I frangisole in legno mitigano i raggi del sole, mentre teli in pvc mobili su guide, azionabili elettricamente, permettono la copertura integrale della terrazza per ripararla dal sole e proteggerla dalla pioggia.
Il padiglione sud è costituito da una grande sala, con annessi servizi igienici per i clienti, e da una grande cucina servita da spazi tecnici per la ristorazione e per gli operatori. Questo padiglione permette una evidente ed importante polifunzionalità: può essere un elegante ristorante, con le sue tre grandi pareti interamente vetrate, che può ospitare 92 commensali; una grande sala convegni con 96 comodi posti a sedere; una sala concerti con il mare sullo sfondo, una sala per sfilate di moda, per vernissage, per aperitivi, per eventi culturali, per presentazioni, per mostre…
Il terrazzo di copertura di questo padiglione viene utilizzato per alloggiare gli impianti tecnici e, soprattutto, i pannelli fotovoltaici e solari termici essendo posizionato correttamente verso sud e verso ovest senza ostacoli frapposti al sole. Da questo padiglione si può accedere al piano sottocoperta.
Il piano sottocoperta impegna parte del spazio posto al di sotto della soletta di calpestio del piano terra. E’ tuttora caratterizzato da una selva di pali in ferro che non hanno più funzione portante, eccettuati i pali circolari tuttora portanti, e che saranno pertanto eliminati.
Questo piano è in diretto contatto con il mare, con il suo fascino e con la sua forza anche distruttrice. E’ stato pensato come la chiglia di una nave, con pareti in lamiera che possano resistere alle forti sollecitazioni del mare in burrasca, sulle quali si aprono numerosi oblò, evidente citazione marinara. Anche questo piano ha una forte vocazione polifunzionale: può essere utilizzato come open space o suddiviso in spazi a vocazione specifica: l’avventura di ascoltare musica, di ascoltare novelle, di seguire il percorso di una mostra, di assistere ad un film o ad un documentario, a diretto contatto con il mare, immersi negli spruzzi delle onde può rivelarsi sicuramente affascinante.
I terrazzi di copertura dei due padiglioni sono collegati attraverso un ponte con piano vetrato sostenuto da una struttura metallica che richiama le bilance dei casotti di pesca.
Sulla sponda est del molo è stato progettato il nuovo attracco per piccole imbarcazioni. Dal pontile si può accedere direttamente alla piazza attraverso una scala a chiocciola o al piano sottocoperta attraverso una porta a tenuta stagna. L’attracco costituisce una novità nel panorama riminese, privo com’è di collegamenti via mare. Non è difficile immaginare il fascino dell’approdo, magari notturno con le vetrate del Rockisland illuminate, per un aperitivo al bar o per assistere ad un concerto! E quale ineguagliabile esperienza potrebbe diventare il salire su una navetta al Ponte di Tiberio e, dopo aver navigato per l’intero porto, approdare al Rockisland per trascorrervi un pomeriggio in compagnia!
Il Rockisland vive nel mare, nel sole e sotto la pioggia. E deve imparare ad utilizzare queste fonti rinnovabili per scaldarsi, per rinfrescarsi e per pulirsi.
Il progetto prevede il recupero dell’acqua meteorica, il suo accumulo e il suo successivo uso al fine di evitare di sprecare l’acqua potabile, ritenuta a ragione prodotto non rinnovabile, per gli scopi meno nobili, come la pulizia dei servizi igienici o dei pavimenti interni od esterni.
Prevede l’installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da utilizzare o da vendere con il Conto Energia e dei pannelli di solare termico che, combinati con caldaie a condensazione, scaldano l’acqua sanitaria e di riscaldamento a basso costo e, soprattuto, a bassissimo impatto ambientale.
Inoltre, novità, prevede la realizzazione di un impianto geotermico il quale combinando la stabilità annua della temperatura dell’acqua marina e la potenzialità di una pompa di calore, può riscaldare il locale d’estate e raffrescarlo d’inverno.
LA SOLUZIONE ARCHITETTONICA FORMALE
Per il nuovo Rockisland si è scelta una soluzione architettonica formale sobria ma elegante, pulita, non invadente, con continui richiami ed evidenti citazioni alla storia e alle tradizioni locali. Una soluzione formale rispettosa della frugalità marinaresca dei luoghi e rispettosa anche di coloro che frequentano il molo ma non il locale.
Il bianco, colore della luce, ed il vetro, citazione della trasparenza del mare, si integrano con discrezione nella natura dei luoghi.
CONCLUSIONE
Era nostra intenzione contribuire al concorso con idee che potessero in qualche modo servire a migliorare un fantastico angolo di terra che ci ha affascinato.
E’ isola del mare,
isola del vento,
isola delle onde,
isola della luna.
Isola del sole e della pioggia,
isola degli uomini e delle donne,
isola dei ragazzi e delle ragazze.
Isola dei passi lenti per meditare,
isola dei baci da ricordare,
isola di un amore da dimenticare.
Isola degli innamorati e dei disperati.
Isola degli anziani e dei bambini.
Isola dei solitari e degli amici.
Isola del giorno e della notte.
Isola delle brezze e delle burrasche,
Isola dei pescatori e dei sognatori.
Isola dei pirati e dei poeti.
Isola del rock e del silenzio.